KARIN PROIA
Karin Proia è un’attrice, regista e sceneggiatrice italiana.
Ha esordito in teatro accanto a Michele Placido in “Uno sguardo dal ponte” di Arthur Miller e negli anni ha
lavorato sul palco con registi del calibro di Pino Quartullo e Gigi Proietti. Sul grande schermo ha recitato
accanto ad attori quali Henry Cavill, Joe Mantegna, Emmanuelle Seigner, Sergio Castellitto, Burt Young.
Alcuni film in cui recita: Cinque giorni di tempesta di Francesco Calogero, Ragazze a mano armata di Fabio
Segatori, Segreti di famiglia di Dennis Berry, Boris – Il film di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca
Vendruscolo. Per la televisione è protagonista di numerose fiction, tra cui la recente quarta stagione di
Boris. Nel 2008 realizza la sua prima regia con un cortometraggio da lei scritto dal titolo Farfallina e nel
2016 scrive e dirige il suo primo film, Una gita a Roma con Claudia Cardinale e Philippe Leroy e le musiche
del Premio Oscar Nicola Piovani. Il film è premiato come miglior film straniero al FEFF2016 di Toronto.
RAFFAELE BURANELLI
Raffaele Buranelli è un attore, regista e produttore italiano.
La sua prima apparizione sugli schermi cinematografici è con la produzione americana Capitan America,
regia di Albert Pyun. Tra i film a cui partecipa come attore ricordiamo C’era un cinese in coma di Carlo
Verdone, Sapore di te di Carlo Vanzina, Amoreodio di Cristian Scardigno, Una gita a Roma di Karin Proia,
Mya di Federico Moccia.
Numerosi lavori televisivi in cui recita come Sei forte maestro 2, Un posto al sole, Il bello delle donne e
Boris. Come regista si dedica soprattutto a cortometraggi e documentari.
Dal 2008 inizia a dedicarsi anche alla produzione di cortometraggi e documentari, tra i quali Farfallina,
scritto e diretto da Karin Proia, e Salomè – Una storia, di cui firma anche sceneggiatura e regia. Nel 2017
produce il film di Karin Proia Una gita a Roma che riceve ben 13 riconoscimenti internazionali.
CHRISTIAN ANGELI
Christian Angeli è regista di teatro, cinema e televisione.
Regista e co-sceneggiatore di: “In carne e ossa” con Alba Rohrwacher e “Fare bene Mikles” cortometraggio
che vince il Globo D’Oro. Realizza, come regista, documentari d’arte per la RAI, tra cui: “Mendini: il Teatro
degli Oggetti” (Premio Best Film On Art all’Iffest Document.Art.XXI di Bucarest), “Suite per Palma”, “Nunzio,
senza titolo”, “Gilberto Zorio, il viaggio di una canoa”, “Ettore Spalletti: lo spazio che accoglie lo sguardo”,
“Le città invisibili di Grazia Toderi”; tutti scritti con il critico d’arte Raffaele Simongini. Dirige anche
documentari sociali andati in onda su Rai Tre: “Diritto ai diritti” (Spotlight Gold Award), “Lavoratori in corso”,
“Ragazzi in gamba”, “Donne al centro di una periferia”, quest’ultimo insieme a Stefano Mignucci. Realizza
più di settanta puntate di “Prima della Prima”, la trasmissione sull’opera lirica di Rai Tre e successivamente
di Rai 5.
È docente di Tecniche di Documentazione Audiovisiva e di Storia dello Spettacolo presso l’Accademia di
Belle Arti – RUFA.
MATTEO DI SIMONE
Matteo Di Simone è sound designer e fonico di mix. Alcuni dei titoli più importanti a cui ha
lavorato: This is my land Hebron (2009) candidato ai David Di Donatello nella sezione
documentario; Index Zero (2014) presentato al Festa del Cinema di Roma e vincitore del Meliés
D’argento come miglior film Europeo al Trieste Science+Fiction Festival; Looking for Kadija
(2014) vincitore del Premio del Pubblico alla Festa del Cinema di Roma; L’uomo dalla scatola
magica (2017) Premio Asteroide al Trieste Science+Fiction Festival; Talien (2017) premiato al
Festival di Torino e ai Nastro D’argento, Fredom Fields (2018) presentato al Festival di Toronto;
Se c’è un aldilà sono fottuto (2019) in concorso al Festival di Venezia; La ragazza ha volato
(2021); La caccia (2022) presentato al Festival di Torino;
Sergio Leone – L’italiano che inventò l’America (2022) in concorso al festival di Venezia e
vincitore Documentario dell’anno ai Nastri d’argento, Kordon (2022) presentato al festival di Roma
e vincitore del Premio Valentina Pedicini ai Nastri d’argento, Le donne di Pasolini (2023).
CHIARA GUIDA
Giornalista, scrittrice e critica cinematografica.
Si forma professionalmente sulle pagine di Metro News, il più importante quotidiano nazionale a diffusione gratuita, e nel 2008 fonda cinefilos.it. La testata giornalistica, di cui è Direttrice Responsabile, in breve tempo diventa una delle più seguite riviste indipendenti dedicate all’informazione e agli approfondimenti del mondo del cinema ed è presente a tutte le più importanti rassegne nazionali. Nel 2017 pubblica per Bakemono Lab il suo primo libro: Heroes – i piccoli protagonisti del cinema degli anni ’80 che approfondisce il ruolo dell’adolescenza negli anni d’oro del cinema mainstream hollywoodiano. Collabora poi alla stesura di tre saggi collettivi: Superheroes, dedicato al sempre più grande successo dei cinecomics, Dead Souls che approfondisce i luoghi dell’orrore nel cinema di genere dedicato ai fantasmi e Space Oddity, una riflessione sul cinema che lascia le solide coordinate terrestri per lanciarsi tra le stelle. Il lancio di ognuno di questi ha toccato i maggiori eventi nazionali come il Salone del Libro di Torino, la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, e la Fiera della Piccola e Media Editoria di Roma, Più Libri Più Liberi.
PREMIO DELLA GIURIA – MIGLIOR FILM
“The Devil” di Jan Bujnowski: Per la capacità di giocare con vari registri, soprendendo lo spettatore e toccando temi forti, mantenendo sempre buon gusto e poesia.
GRAN PREMIO DELLA GIURIA – MIGLIOR REGIA
“Datsun” di Mark Albiston: Per l’uso consapevole del mezzo cinematografico che costruisce il racconto con maestria, suggestive trovate visive e un’ineccepibile direzione degli attori.
PREMIO MOBILITAZIONI ARTISTICHE – MIGLIOR INTERPRETE
Andréa Bescond – “Périphérie”
PREMIO DEL PUBBLICO
“Golden Bells” di Kurt Steven Yu Soberano
MENZIONE SPECIALE
“Busan, 1999” di Thomas Percy Kim: Per la semplicità con cui si affrontano i temi della distanza tra madre e figlia, il senso di malinconia e rimorso, posti con tatto e grazia.
MENZIONE SPECIALE PER IL SOGGETTO
“Things unheard of” di Ramazan Kiliç: Per la determinazione con cui un evento nefasto viene trasformato in lotta politica da una ragazzina, attraverso un oggetto “scartato”.
MENZIONE SPECIALE PER LA FOTOGRAFIA
“Golden Bells” di Kurt Steven Yu Soberano: Per l’uso suggestivo ed espressivo della luce e delle inquadrature.